Teggiano rappresenta una delle più interessanti roccaforti medievali appoggiata su un colle che sovrasta la valle del Tanagro. La sua posizione, insieme ai vicoli e le stradine in pietra, gli conferiscono un fascino particolare e misterioso. Viene considerato il paese dei principi: in epoca normanna, la famiglia Sanseverino, principi di Salerno acquisì il feudo di Diano, antico nome di Teggiano. Ma non solo prestigio civile e militare, il paese nei secoli si è affermato anche per il suo splendore religioso: lo testimonia la consistente presenza di chiese e conventi. Teggiano è considerata città d’arte e patrimonio dell’Unesco.
È un complesso risalente all’epoca trecentesca trasformato successivamente in Convento dei Frati Minori. L’esterno è caratterizzato da un portico con elementi tipicamente rinascimentali. Suggestiva la lunetta raffigurante la “Pietà” che impreziosisce un portale minuziosamente scolpito, a cui fanno da cornice semicolonne poggianti su leoni. L’interno presenta un’unica navata ricca di opere d’arte tra cui interessanti sculture, attribuite a Giovanni da Nola.
Risalente ai primi secoli del Cristianesimo, nel tempo è stata sottoposta a diversi lavori di restauro che ne hanno modificato l’aspetto originario. Oggi sull’altare maggiore è possibile ammirare una scultura lignea dell’Assunta. Nella navata di sinistra si trova la cappella dedicata a San Cono, Santo protettore di Teggiano che conserva le sue reliquie. La chiesa presenta altre opere di notevole prestigio come i due angeli lignei sulla parete dell’abside.
La costruzione della chiesa e del convento si attesta intorno ai primissimi anni del XIV secolo. Lo conferma l’iscrizione sull’architrave del portale. Con le leggi napoleoniche del 1808 il convento fu soppresso, così la chiesa rimase l’unico luogo aperto al culto nel decennio francese. All’interno è interessante ammirare il controsoffitto dipinto da un artista buonabitacolese, che ancora oggi si conserva intatto. Un recente restauro della chiesa ha portato alla scoperta di pregevoli affreschi di scuola giottesca raffiguranti la storia di S. Francesco.
Sorto nella chiesa sconsacrata di San Pietro, il museo nacque con la funzione di raccogliere sculture architettoniche e reperti risalenti al periodo compreso tra l’età romana e il XVIII secolo, provenienti dal territorio teggianese. A partire dagli anni Ottanta il museo è stato sottoposto ad opere di restauro. Oggi è arricchito da opere di pregio artistico e storico, tra cui reperti archeologici, rilievi, affreschi, dipinti e sculture attribuibili a rinomati artisti.
Posizionato in pieno centro storico, il museo delle erbe rappresenta un mondo originale e variegato, è il frutto di studi plurisecolari della pratica terapeutica naturale. L’intera esposizione si caratterizza di un erbario con oltre 700 specie vegetali, selezionate e divise per tipo. Nel museo è, inoltre, possibile osservare gli strumenti adoperati anticamente per la lavorazione delle erbe. L’esposizione prosegue nella parte esterna dove sono state coltivate piante tipiche valdianesi.
Viene ricordato come l’evento di punta di tutto il Vallo di Diano. “Alla tavola della principessa Costanza” è la festa medievale celebrata ogni anno a metà agosto a Teggiano per ricordare un avvenimento storico: il matrimonio tra Antonello Sanseverino, principe di Salerno e signore di Diano e Costanza, figlia del duca di Urbino. Il castello Macchiaroli, per l’occasione, si colora diventando teatro di spettacoli davvero unici. Sbandieratori, tamburini, menestrelli e giocolieri accompagnano i visitatori in un viaggio storico meraviglioso attraverso il quale è possibile godere anche della squisita cucina locale con piatti del territorio serviti in suggestive taverne.